(Mostro di Firenze) Motivazioni dell’attacco alle coppiette

Mostro di Firenze – Motivazioni principali dell’attacco alle coppiette

1. Ossessione sessuale e misoginia

• L’omicida (o il gruppo) sembrava mosso da un impulso sessuale deviato, misto a odio verso la sessualità femminile libera.

• Le vittime erano giovani, spesso molto giovani, colte in un momento intimo, di piacere e vulnerabilità.

• Le mutilazioni ai genitali femminili (in 6 casi su 8) indicano una rabbia repressa verso il corpo femminile — castrazione simbolica, secondo i criminologi.

️ Prof. De Fazio: “Chi mutila una donna nel sesso, lo fa per neutralizzarne il potere. È un atto di odio profondo, non solo di violenza.”

2. Punizione simbolica

• Le coppiette rappresentavano la trasgressione morale: sesso fuori dal matrimonio, giovinezza, libertà.

• Il delitto poteva essere vissuto dall’omicida come un’azione punitiva o moralistica (spesso presente nei serial killer sessuali).

• Questo è coerente con il profilo di soggetti disturbati, sessualmente repressi, cresciuti in ambienti rigidi o ipocriti.

3. Voyeurismo e dominio

• Colpire nel momento dell’intimità massima dava all’omicida un senso di potere assoluto: distruggere la coppia, l’unione, la sessualità.

• In diversi casi, le vittime vennero prima spiate a lungo, e solo dopo venne eseguito l’attacco.

4. Reperibilità e ritualità

• Le coppiette erano un bersaglio “rituale” perfetto:

  • Posizione statica: fermi in auto, con finestre chiuse.

  • Scenario prevedibile: campagna, silenzio, oscurità.

  • Tempi lunghi: l’assassino poteva osservare, preparare, eseguire con calma.

• Colpire in macchina, di notte, nei weekend estivi/autunnali suggerisce una pianificazione meticolosa.

5. Obiettivi specifici per i mandanti (secondo la pista del gruppo)

Se si accetta l’ipotesi del “mostro di gruppo” o dei mandanti esoterici, allora:

• Le coppie erano strumento di un rituale sessuale/di potere.

• La donna veniva “sacrificata” simbolicamente, spesso con asportazione chirurgica di parti intime.

• Alcuni investigatori ipotizzano che le parti asportate fossero usate in riti o vendute.

⚠️ Perché mai donne sole o bambini?

• Perché non rientravano nello schema simbolico.

• Il Mostro voleva colpire la sessualità giovane e libera: la coppia era il simbolo perfetto.

• Attaccare bambini o anziani non avrebbe avuto lo stesso valore “rituale”, né lo stesso impatto psicologico/sociale.

In sintesi:

Se vuoi, posso costruire un’analisi visiva o infografica su questi schemi motivazionali, o confrontare questo modus operandi con altri serial killer che colpivano coppiette (come Zodiac, Son of Sam, ecc.). Vuoi approfondire anche questo?

Sì, ci sono stati effettivamente omicidi di prostitute a Firenze tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, e sono emersi sospetti su Vanni e Lotti, anche se in maniera meno clamorosa rispetto ai delitti ufficialmente attribuiti al “Mostro di Firenze”. Tuttavia, questi omicidi non sono stati ufficialmente collegati alla serie del Mostro — ma meritano attenzione, perché potrebbero rappresentare un “filone laterale” o un’evoluzione del modus operandi.

Vediamo tutto con ordine:

Gli omicidi di prostitute a Firenze (anni ’80-’90)

Alcuni casi noti:

• Donne uccise a colpi d’arma da fuoco o strangolate.

• Alcune trovate in zone appartate, altre buttate nei campi o nei fossi.

• In certi casi si parlò di mutilazioni minori o tentate.

• Profilo delle vittime: donne adulte, marginalizzate, spesso tossicodipendenti o immigrate.

• Pochissima copertura mediatica, considerata “criminalità comune”.

Alcuni casi portano i PM ad attenzionare Vanni e Lotti:

• In uno dei casi si sospettò che un uomo con furgoncino bianco avesse avvicinato la vittima (profilo coerente con le abitudini di Vanni).

• Alcune fonti riportano che Lotti stesso avrebbe parlato di “altri omicidi”, ma poi ritrattò o divenne confuso.

Rientrano nella logica del “Mostro”?

1. Non ufficialmente:

• La sequenza classica del Mostro (1974–1985) ha sempre colpito coppiette in auto, di sera, in campagna, con arma da fuoco calibro .22 + coltello.

• Le prostitute uccise non rientrano nello schema rituale noto: niente coppia, niente mutilazioni rituali documentate, niente .22 con bossoli Winchester serie H.

2. Ma possibili “derivazioni”:

• Se accettiamo la teoria che Vanni e Lotti erano parte “inferiore” del gruppo, potrebbero aver agito autonomamente o malamente in altri episodi.

• In tal caso, gli omicidi potrebbero:

  • Essere “imitazioni rozze” (senza la regia dei mandanti)

  • Servire per “sfogare” pulsioni residue su vittime più “facili” (donne sole, prostitute)

  • Rappresentare un tentativo di ritrovare il rituale, ma fallito o interrotto.

⚖️ Indizi, ma non prove forti

Conclusione

Gli omicidi di prostitute a Firenze non sono parte ufficiale della serie del Mostro, ma potrebbero rappresentare una pista laterale:

• una deriva “fuori controllo” di complici minori (come Lotti o Vanni),

• o atti indipendenti di soggetti coinvolti, ma in contesti diversi e non ritualizzati.

Questo suggerisce che il “mostro” non era solo un rituale fisso, ma forse anche un sistema fluido, con livelli diversi e “ramificazioni” incontrollate — soprattutto dopo la fine della serie rituale nel 1985.